Questo blog non ha per scopo di studiare i Sutra di Patanjali passo dopo passo.
Lo studioso ha già in mano dei libri che sottopongono delle traduzioni libere (e ce ne sono tante). Forse ha un vocabolario che dà le traduzioni delle parole in italiano dalle parole in sanscrito.
L'appassionato dello studio dello yoga di Patanjali troverà qui degli spunti, delle riflessioni che, forse, lo aiuteranno a chiarire dei dubbi...
Questo è il mio augurio!
Shanti!
venerdì 22 maggio 2015
sabato 27 dicembre 2014
domenica 28 novembre 2010
YAMA
La purificazione, la distruzione delle impurità, avviene con la pratica assidua delle otto membra in cui si divide lo yoga.
Le impurità spariscono progressivamente, non occorre avere fretta, grazie ad una pratica costante e intensa.
Allora si attenuano i "klesha" che sono le sofferenze dovute all'ignoranza. (II.Sadhana Pada)
YAMA
Sono delle regole per controllare il proprio modo di vivere, i comportamenti verso il mondo esterno. (II/30)
Non si tratta di darsi delle limitazioni che imprigionano la nostra libertà, ma al contrario è andare alla ricerca della Libertà interiore, acquisire La consapevolezza attraverso un essere presente a se stessi ad ogni momento della vita, dare dei freni al solito modo meccanico, abitudinario di agire. Sono le astinenze.
I 5 "NON"
AHIMSA
non violenza
SATYA
non mentire
ASTEYA
non rubare
BRAHMACARYA
non utilizzare male i sensi
APARIGRAHA
non possedere (attaccamento)
Le impurità spariscono progressivamente, non occorre avere fretta, grazie ad una pratica costante e intensa.
Allora si attenuano i "klesha" che sono le sofferenze dovute all'ignoranza. (II.Sadhana Pada)
YAMA
Sono delle regole per controllare il proprio modo di vivere, i comportamenti verso il mondo esterno. (II/30)
Non si tratta di darsi delle limitazioni che imprigionano la nostra libertà, ma al contrario è andare alla ricerca della Libertà interiore, acquisire La consapevolezza attraverso un essere presente a se stessi ad ogni momento della vita, dare dei freni al solito modo meccanico, abitudinario di agire. Sono le astinenze.
I 5 "NON"
AHIMSA
non violenza
SATYA
non mentire
ASTEYA
non rubare
BRAHMACARYA
non utilizzare male i sensi
APARIGRAHA
non possedere (attaccamento)
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sabato 27 novembre 2010
NIYAMA
Anche Niyama ci indica delle regole per controllare il proprio comportamento, ma questa volta si tratta di controllare gli atteggiamenti verso se stessi, il nostro mondo interno. (II/32)
I 5 "Sì"
SAUCA
(si legge shaucha)
Purezza
SANTOSHA
Appagamento
TAPAS
Autodisciplina
SVADHYAYA
Introspezione
ISHVARA PRANIDHANA
Abbandono a Dio
I 5 "Sì"
SAUCA
(si legge shaucha)
Purezza
SANTOSHA
Appagamento
TAPAS
Autodisciplina
SVADHYAYA
Introspezione
ISHVARA PRANIDHANA
Abbandono a Dio
domenica 30 maggio 2010
PRO-MEMORIA
Gli otto elementi costitutivi dello yoga si riferiscono all'intero essere umano:
YAMA: Le astinenze
NIYAMA: Le osservanze
ASANA: occuparsi del proprio corpo
PRANAYAMA: occuparsi del proprio soffio
PRATYAHARA: occuparsi degli organi sensoriali
DHARANA, DHYANA, SAMADHI: occuparsi del proprio mentale.
Il risultato è l'incontro con Dio.
Patanjali ci indica gli strumenti tecnici per arrivare a questo incontro.
Yama indicava le 5 discipline che riguardano il suo comportamento in rapporto al mondo esterno.
Niyama è un insieme di 5 discipline che riguardano la persona, in rapporto al suo mondo interno. L'essere umano ha il dovere di prendersi in carico, di assumersi.
YAMA: Le astinenze
NIYAMA: Le osservanze
ASANA: occuparsi del proprio corpo
PRANAYAMA: occuparsi del proprio soffio
PRATYAHARA: occuparsi degli organi sensoriali
DHARANA, DHYANA, SAMADHI: occuparsi del proprio mentale.
Il risultato è l'incontro con Dio.
Patanjali ci indica gli strumenti tecnici per arrivare a questo incontro.
Yama indicava le 5 discipline che riguardano il suo comportamento in rapporto al mondo esterno.
Niyama è un insieme di 5 discipline che riguardano la persona, in rapporto al suo mondo interno. L'essere umano ha il dovere di prendersi in carico, di assumersi.
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sabato 15 maggio 2010
SUTRA SUCCESSIVO (II/31)
Il II° capitolo, Sadhana Padah, in cui troviamo YAMA e NIYAMA, spiega il processo da seguire per arrivare a realizzare lo stato di YOGA.
Sadhana è il mezzo, lo strumento che Patanjali suggerisce di utilizzare.
E' quindi un capitolo pratico, che parla di cose molto concrete.
Tra YAMA e NIYAMA c'è un Sutra (II/31) che sviluppa la nozione di Yama.
Questo Sutra richiede particolare riflessione...
Patanjali ci dice che in relazione a Yama, c'è una situazione molto importante e particolare:
"Il grande voto" (Mahavrata).
Che cosa significa?
Significa assumere un atteggiamento interiore, senza compromessi.
E' molto difficile arrivare a pronunciare questo grande voto, perché lo yogi ci deve essere fedele in qualsiasi occasione e per sempre.
Si capisce che ci vorrà del tempo, una progressione, prima di pronunciare un tale voto.
Quando lo yogi acquisisce consapevolezza, si rende conto che esiste una debolezza in uno dei Yama in lui. Così lavorerà su questo difetto con più impegno.
Sadhana è il mezzo, lo strumento che Patanjali suggerisce di utilizzare.
E' quindi un capitolo pratico, che parla di cose molto concrete.
Tra YAMA e NIYAMA c'è un Sutra (II/31) che sviluppa la nozione di Yama.
Questo Sutra richiede particolare riflessione...
Patanjali ci dice che in relazione a Yama, c'è una situazione molto importante e particolare:
"Il grande voto" (Mahavrata).
Che cosa significa?
Significa assumere un atteggiamento interiore, senza compromessi.
E' molto difficile arrivare a pronunciare questo grande voto, perché lo yogi ci deve essere fedele in qualsiasi occasione e per sempre.
Si capisce che ci vorrà del tempo, una progressione, prima di pronunciare un tale voto.
Quando lo yogi acquisisce consapevolezza, si rende conto che esiste una debolezza in uno dei Yama in lui. Così lavorerà su questo difetto con più impegno.
lunedì 29 marzo 2010
APARIGRAHA
POSSEDERE!!!
Dalla nascita cerchiamo di possedere le cose e gli esseri viventi.
"mio" "è mio" "è solo mio"!
Più si possiede e più si cerca di aumentare il possesso, che sia attraverso il denaro o tramite il sesso o i sentimenti.
Si diventa schiavi delle cose possedute, si diventa gelosi degli esseri amati, si vive nella paura di perdere...
Aparigraha è il "non attaccamento".
Non significa non avere niente! Significa non essere schiavi di quello che si possiede, che sia molto o poco.
Dalla nascita cerchiamo di possedere le cose e gli esseri viventi.
"mio" "è mio" "è solo mio"!
Più si possiede e più si cerca di aumentare il possesso, che sia attraverso il denaro o tramite il sesso o i sentimenti.
Si diventa schiavi delle cose possedute, si diventa gelosi degli esseri amati, si vive nella paura di perdere...
Aparigraha è il "non attaccamento".
Non significa non avere niente! Significa non essere schiavi di quello che si possiede, che sia molto o poco.
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sabato 20 marzo 2010
BRAHMACARYA
I SENSI!
Quante persone vivono in balia dei loro sensi... e ricercano delle sensazioni sempre più forti fino ad arrivare a trasgredire le leggi naturali e non avere più rispetto per se stessi neppure per gli altri.
Brahmacarya non è astenersi di vivere i piaceri che i sensi ci trasmettono, ma è essere in grado di controllare i propri sensi e di rispettare gli altri in quanto oggetto di godimento sensuale.
Sarebbe assurdo chiudere i nostri sensi al piacere di percepire un profumo, di udire della musica, di gustare un cibo delizioso, di vedere le bellezze della natura, di godere delle carezze, di unirsi all'amante...
Brahmacarya è avere la padronanza del piacere vissuto attraverso i sensi.
Brahmacarya è non utilizzare male i sensi in genere, la sessualità in particolare.
Quante persone vivono in balia dei loro sensi... e ricercano delle sensazioni sempre più forti fino ad arrivare a trasgredire le leggi naturali e non avere più rispetto per se stessi neppure per gli altri.
Brahmacarya non è astenersi di vivere i piaceri che i sensi ci trasmettono, ma è essere in grado di controllare i propri sensi e di rispettare gli altri in quanto oggetto di godimento sensuale.
Sarebbe assurdo chiudere i nostri sensi al piacere di percepire un profumo, di udire della musica, di gustare un cibo delizioso, di vedere le bellezze della natura, di godere delle carezze, di unirsi all'amante...
Brahmacarya è avere la padronanza del piacere vissuto attraverso i sensi.
Brahmacarya è non utilizzare male i sensi in genere, la sessualità in particolare.
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lunedì 8 marzo 2010
ASTEYA
RUBARE!
Cosa significa esattamente?
Impossessarsi di qualcosa in un modo sleale.
Non si rubano solo delle cose direttamente, con un gesto. Si possono ottenere queste cose in un modo poco onesto, senza scrupoli.
Si possono anche rubare delle idee, dei pensieri, delle ideologie, degli scritti.
Si può rubare l'amore a un amico. Si può rubare l'innocenza ad un bambino.
Asteya è il non rubare nel più ampio del significato.
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sabato 6 marzo 2010
SATYA
LA VERITA'!
Ma è possibile vivere sempre nella verità? Non mentire mai? Non cadere mai nella falsità?
Si può non dire la verità in diversi modi:
mentire spudoratamente, trasformare la verità, tacere.
Occorre iniziare a non mentire a se stessi... e accade spesso che ci nascondiamo la verità...!
Chi desidera vivere nella verità deve iniziare a scoprire nella propria mente, nel proprio atteggiamento, i condizionamenti che oscurano la sua consapevolezza.
Ma è possibile vivere sempre nella verità? Non mentire mai? Non cadere mai nella falsità?
Si può non dire la verità in diversi modi:
mentire spudoratamente, trasformare la verità, tacere.
Occorre iniziare a non mentire a se stessi... e accade spesso che ci nascondiamo la verità...!
Chi desidera vivere nella verità deve iniziare a scoprire nella propria mente, nel proprio atteggiamento, i condizionamenti che oscurano la sua consapevolezza.
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